La nostra Brigata di solidarietà è intitolata a Giovanni Pesce, il leggendario comandante “Visone” che guidò le formazioni partigiane attive nel Rhodense durante la Resistenza. Di seguito una breve biografia di uno dei più grandi partigiani italiani.

Giovanni Pesce, una vita senza tregua

🇫🇷 Giovanni Pesce è nato il 22 febbraio 1918 a Visone, in provincia di Alessandria. Figlio di operai antifascisti, emigrò ancora bambino in Francia, dove sperimentò il duro lavoro in miniera e si iscrisse al Partito comunista.

🇪🇸 Nel 1936 si arruolò volontario a soli 18 anni nelle Brigate internazionali che difesero la Repubblica durante la guerra di Spagna. Combattè in prima linea nei pressi di Madrid e sull’Ebro, venedo più volte ferito.

🇮🇹 Rientrato in Italia nel 1940, venne arrestato e inviato al confino a Ventotene, dove conobbe i futuri protagonisti della Resistenza. Liberato nell’agosto del 1943, dopo l’armistizio si unì ai primi nuclei di resistenza armata all’occupazione tedesca e al risorgente fascismo repubblichino.

✊ A Torino, conosciuto come “Ivaldi”, diede vita ai primi Gruppi di azione patriottica (GAP), che riuscirono a portare la guerra partigiana nelle città occupate, compiendo numerose azioni di sabotaggio e colpendo diversi esponenti del regime fascista collaborazionista, dimostrando tenacia, capacità e determinazione straordinarie nella dura e spietata guerriglia urbana solitaria condotta dai GAP.

🚩 Col nome di battaglia di “Visone”, si spostò poi a Milano, dove riorganizzò con successo la guerriglia gappista – contando inizialmente anche sull’agguerrito distaccamento “Walter” di Mazzo di Rho, poi integrato nella III Brigata GAP “Egisto Rubini” – compiendo sabotaggi e clamorosi attentati contro membri di spicco del regime fascista e contro gli occupanti nazisti, non dando mai tregua al nemico, colpendolo “sempre, in ogni circostanza, di giorno e di notte, nelle strade delle città e nel cuore dei suoi fortilizi”. Alle sue gesta leggendarie nella Milano occupata è ispirata la ballata di Dario Fo “La GAP“.

⭐ Dal settembre al dicembre 1944, braccato, “Visone” è costretto a riparare in Valle Olona, dove divenne il comandante della 106esima Brigata Garibaldi SAP “Venenzio Buzzi” operante anche nel Rhodense, guidando “i valorosi partigiani dei distaccamenti di Lainate, di Rho, di Nerviano, di Garbagnate, di Barbaiana, di Garbatola, di Pantanedo”, una “folla di eroi oscuri”, come li ricordò lo stesso Pesce in pagine memorabili del suo “Senza tregua”, l’imprescindibile quanto fortunato libro di memorie sull’esperienza dei GAP. Forgiata dal carisma e dall’abilità del suo comandante, la 106sima è stata – secondo il giudizio di Santo Peli in “Storie di GAP” – “tra le SAP più combattive” che, alternando “a ritmo forsennato eliminazioni di spie, deragliamenti ferroviari, imboscate a camion in transito”, diventò “una di quelle SAP di punta che, per comportamento e determinazione, è difficile distinguere dai GAP”.

🎖️Dopo la Liberazione, per il suo contributo alla Resistenza, venne insignito della Medaglia d’oro al valor militare. Fu consigliere comunale a Milano e dirigente di primo piano dell’Anpi.

💐 Nel luglio del 1945 sposa Onorina Brambilla, conosciuta affettuosamente dai milanesi come “Nori”. Antifascista già attiva durante gli scioperi del marzo 1943, dopo l’8 settembre fece parte dei Gruppi di difesa della donna e soprattutto, col nome di battaglia “Sandra”, fu tra le più audaci staffette milanesi, arrestata e torturata dai nazisti nel settembre del 1944, internata nel campo di concentramento di Bolzano-Gries per poi esser liberata dopo il 25 aprile. Nel dopoguerra, Nori sarà attivista sindacale e dirigente dell’Anpi.

🌹 Giovanni Pesce è morto a Milano il 27 luglio del 2007. A Rho, di cui è stato cittadino onorario, portano il suo nome il parco e il largo tra Corso Europa e Via Ratti. Le sue ceneri sono tumulate assieme a quelle di Nori, scomparsa nel 2011, nella cripta del Famedio del Cimitero monumentale di Milano.

📚 Importanti sono stati anche i suoi contributi alla memorialistica partigiana, tra cui spicca il già citato “Senza tregua. La guerra dei Gap” (uscito nel 1967 e continuamente ristampato). Da menzionare anche “Soldati senza uniforme. Diario di un gappista” (1950), “Un garibaldino in Spagna“ (1955, ristampato nel 2006), “Quando cessarono gli spari. 23 aprile-6 maggio 1945: la liberazione di Milano” (1977, ristampato nel 2009).

Giovanni Pesce Medaglia d’oro della Resistenza

Valoroso combattente garibaldino, lottò strenuamente in Spagna per la causa della libertà e della democrazia riportando tre gravi ferite. Il movimento di ribellione alla tirannide nazifascista lo trovò ancora, ardito ed instancabile partigiano, al suo posto di lotta e di onore.
Tra innumerevoli rischi, alla testa dei suoi valorosi G.A.P. organizzava e conduceva audacissime azioni armate, facendo sempre rifulgere il valore personale e l’epica virtù dell’italica gente.
Ferito ad una gamba in un audace e rischiosa impresa contro la radio trasmittente di Torino fortemente guardata da reparti tedeschi e fascisti, riusciva miracolosamente a sfuggire alla cattura portando in salvo un compagno gravemente ferito e dal martirio delle carni straziate e dal sacrificio di molti compagni caduti, seppe trarre nuova e maggiore forza combattiva, mantenendo pura ed intatta la fede giurata.
In pieno giorno nel cuore della città di Torino affrontava da solo due ufficiali tedeschi e dopo averli abbattuti a colpi di pistola, ne uccideva altri due accorsi in aiuto dei primi e sopraffatto e caduto a terra, fronteggiava coraggiosamente un sopraggiunto gruppo di nazifascisti che apriva intenso fuoco contro di lui, riuscendo a porsi in salvo incolume.
I suoi numerosi sabotaggi, gli arditi e decisi attacchi alle caserme ed ai comandi nemici furono e saranno sempre fulgida gloria per il movimento di rinascita nazionale e per l’Italia tutta.
Noncurante delle fatiche e dei disagi, inaccessibile allo scoraggiamento, infondeva sempre ardore ed entusiasmo in quanti lo seguirono nella dura ma radiosa via della libertà.
Organizzatore eccezionale ed eroico combattente, dotato di irresistibile leggendario coraggio conquistò con il suo valore un luminoso primato alla gloria delle formazioni garibaldine ed alla gloria immortale della Patria.

– Piemonte, settembre 1943 – maggio 1944 – Lombardia, maggio 1944 – aprile 1945.

 

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